Boom di ansia e depressione: gli ultimi numeri (e i rimedi)

ansia

L’avvento del nuovo decennio ha presentato da subito un quadro sociale che evidenzia la necessità di intervenire efficacemente sulla salute pubblica, non solo a livello fisico, ma anche mentale. Il momento storico è segnato chiaramente da problematiche legate ad ansia e depressione, accentuate con l’esplosione della pandemia globale. Stando agli studi recenti, soprattutto chi è rimasto contagiato dal Covid-19 si è mostrato predisposto a imbattersi in forme di psicosi: in media si parla di un individuo interessato ogni 25. L’isolamento ha innescato nei soggetti più deboli, a prescindere dall’estrazione sociale, persino i ricordi di traumi infantili e fenomeni claustrofobici. Di conseguenza, i malesseri di natura prettamente psicologica hanno registrato un aumento del 25% in tutto il mondo, interessando persone di tutte le fasce d’età.

Ansia e depressione sono spesso collegate a mancanze e impedimenti nella vita lavorativa. Proprio a causa della pandemia, il timore di una recessione economica si è fatto concreto anche nei giovani e prevalentemente nelle donne. Secondo i ricercatori australiani, queste ultime hanno mal sopportato la costrizione alla realtà esclusivamente domestica. Già nei primi mesi del 2020 i casi di ansia e in secondo luogo quelli di depressione avevano conosciuto un incremento notevole, per un totale di 600 milioni di persone afflitte. Per questo motivo, in tanti hanno iniziato a rivolgersi a servizi di sostegno psicologico, specialmente nelle grandi città italiane. Trovare uno psicologo per la cura della depressione a Roma come un esperto per il trattamento dell’ansia si è rivelato utile anche per chi non aveva mai necessitato di un supporto di questo genere. Oggi la medicina è molto più pronta per combattere i disagi mentali.

Disturbi psicofisici tra isolamento e giovane età

Sebbene la maggior parte delle persone tenda a non manifestare sintomi, ansia e depressione possono rimanere sopite fino a quando un evento scatenante come l’isolamento non le riporta ad emergere nella coscienza. Come molte altre malattie, comunque, anche questi ostacoli possono essere superati nel tempo e al proposito la telemedicina ha fatto passi da gigante grazie all’evoluzione delle piattaforme digitali sanitarie. Il tema della salute psicofisica non è più un argomento di nicchia.

Anche se le limitazioni sociali hanno riguardato indistintamente tutti noi negli ultimi tempi, le statistiche spiegano che dal 2020 ad oggi circa un terzo dell’intera popolazione mondiale ha sofferto in maniera vistosa del distanziamento sociale, incontrando difficoltà psicologiche nell’approcciarsi alla vita quotidiana tra lavoro, famiglia e tutti gli aspetti indispensabili per la sopravvivenza.

Migliaia di persone sono apparse restie anche solo ad ammettere di percepire un problema o di aver bisogno di aiuto, soprattutto i giovani. Tra i 10 e i 20 anni, almeno un ragazzo su 7 soffrirebbe di disturbi mentali o comportamentali, motivo per il quale alcune regioni stanno studiando una soluzione per correre ai ripari e in Lombardia è stata istituita la figura dello psicologo di base. Meno del 30% della popolazione è solito accedere alle cure entro un anno dalla comparsa di disturbi psicofisici. L’Europa si sta attivando per la crescita dei fondi sanitari nazionali: l’auspicio è che la rete dei servizi per la salute mentale possa beneficiarne quanto prima anche in Italia.