La Roma sconosciuta: 5 posti insoliti da visitare

Casina delle Civette

C’è un posto unico, magico ed incantevole, che tutti, almeno una volta nella vita, dovrebbero visitare: Roma. Non a caso, il capoluogo laziale viene comunemente ribattezzato “Caput Mundi”, ovvero capitale del mondo. Un’espressione che si ricollega ad epoche lontane, quello in cui l‘impero romano raggiunse dimensioni ed importanze tali da renderla il crocevia di qualsiasi attività economica (tra i tanti esempi possiamo citare la sede del sito ufficiale Snai casino), politica e culturale mondiale. Un prezioso bagaglio di storia che, ancora oggi, è ben visibile visitando la città capitolina. E che la rende maestosa ed inimitabile agli occhi di coloro che la visitano o la vivono quotidianamente.

Una fontana col coperchio? Corso Vittorio regala anche questo

Roma, però, non è solo Colosseo, Fontana di Trevi, Piazza Navona, il Pantheon o il Circo Massimo. Roma è molto di più. Ed è in grado di regalare perle architettoniche in ogni angolo della città, talmente tante che, spesso, anche chi vi alloggia non ne conosce l’esistenza. Un monumento molto particolare, ad esempio, lo si può trovare in Corso Vittorio, dov’è possibile ammirare una Fontana col coperchio: una rarità a livello mondiale. Più nota col nome di “Zuppiera di Corso Vittorio”, fu coperta, quand’era collocata a Campo dei Fiori, per volere di Papa Gregorio XV, che la voleva preservare dall’incuria: i mercanti del tempo, infatti, la utilizzavano per pulire qualsiasi cosa, dai cibi fino ai vestiti. Per questo motivo, fu spostata in Corso Vittorio, dove ancora oggi è possibile ammirarla.

Chiesa di Santa Maria in Vallicella: la magia di Rubens per preservare l’icona della Vergine Maria

Roma, com’è noto, è ricca di chiese e cattedrali dense di storia e cultura. Ne esista una, però, che regala una vera e propria chicca: come pala d’altare, infatti, è presente un quadro motorizzato. Questa particolarità la si può ammirare nella Chiesa di Santa Maria in Vallicella. Un “rito” che viene celebrato ogni sabato pomeriggio al termine della messa, quando il prete, armato di telecomando, decide di avviare il cambio della guardia. A creare questo quadro meccanico fu Rubens, al quale venne commissionato un lavoro teso alla conservazione di un’icona della Vergine Maria che, in passato, avrebbe sanguinato. A Rubens, quindi, venne in mente di creare una cornice motorizzabile, in grado di preservare dall’incuria l’icona della Vergine Maria.

Potere dall’acqua: l’orologio del Pincio

Un’altra rarità capitolina, è l’orologio ad acqua del Pincio. Questo particolare orologio è posto al centro di una fontana e si presenta come una piccola torretta ricoperta da un guscio che riprende le sembianze di tronchi d’albero. Particolare il meccanismo col quale l’orologio viene attivato: esso, infatti, funziona grazie all’Acqua Marcia posta nella fontana sottostante.

La leggenda della Porta Magica

Un salto a Piazza Vittorio, poi, consente di ammirare l’unica porta d’accesso, ancora esistente,  a Villa Palombara. Posta in una zona centrale della Piazza, è protetta, ai lati, da due statue del dio egizio Bes, che, secondo la tradizione, furono poste per cercare di rendere il metallo in oro. Chiamata anche “porta magica“, fu eretta dal marchese Palombara nel 1600 e faceva parte di una famosa villa, che prendeva il nome dal marchese stesso, di cui oggi non v’è restata alcuna traccia. Se non, per l’appunto, la Porta Magica.

Un monumento che incorpora anche leggende antiche. Si narra, infatti, che un pellegrino chiese al Marchese di poter riposare all’interno del proprio giardino. Il nobile accettò la richiesta, ma l’ospite, dopo aver manipolato alcune erbe, sparì magicamente all’intero della porta lasciando una coltre di polvere d’oro e alcune scritte che, ancora oggi, si possono trovare scolpite sulla porta stessa.

Casina delle Civette: un posto fiabesco dallo stile unico e stravagante

Per gli amanti delle Fiabe, un posto poco conosciuto, ma a dir poco magico, è sito in Via Nomentana all’interno della Tenuta Torlonia: la Casina delle Civette. Un edificio stravagante che, ad onor del vero, cozza con lo stile presente nei vicoli storici della città. Ma forse, proprio per questo motivo, ancora più stuzzicante da visitare, anche se è particolarmente complesso inquadralo in un determinato stile architettonico. Il nome “civette” fu posto per volere del Principe Torlonia, che amava particolarmente questo uccello rapace notturno, al punto da raffigurarlo in una delle più belle vetrate del maestoso palazzo.